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V54 iìmroiieoldtQ costume, die sia specchio ài vera «onestà. TSè la*vocc, nè il balenare degli oc- rjphi o il movere della persona, ras sembra cosa mortale. — Ove a tuttociò ti piaccia porre avvertenza , ti sarà chiaro di che nio- -di ti convenga usare nel favellarne. A. — Ahi stolto! e volge ornai il decimo lesto anno da che, con queste false lusinr ghe, alimenti V incendio che ti cova nel petto. Certo, non così a lungo Annibale, quel famosissimo capitano, stette sopra all*Italia^ nè di più terribili assalti la travagliò, nè cor» più* violenti fiamme ne pose a vfuoco le contrade, quanto di battaglie e d’incendila in questo frattempo, li di è a sostenere Far- dentissima tua passione. Ma pur v’ebbe chi finalmente costringesse Annibaie a sloggiare dalle italiane terr§; or chi potrà a te tor .dalFauimo cotanta insania? Perchè tu, cdl .vietarle? Fuscita, e colPinvitarla anzi ad indugiarsi riposatamente con te, troppo infelicemente ti piaci della tua stessa miseria ! Ma quando moite chiuderà gli occhi che ti furono cagione di tanto danno, e di lei saranno trasfigurate le sembianze, e impallidite Je membra ,, oh allora ti prenderà vergogna di aver piegato Fanimo tuo immortale dinanzi ad un si fragile corpicciuolo, e rammenterai, non senza rossore, la caparbia o- «l'inazione che t’induce adesso a minorar Ja tua colpa»