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r33 ebe ai sani torna spesso dannosa la nae<&- ein a. A. — Allorclié sarai nella convalescenza? soltanto, secondo che avvenne a molti, confesserai la gravezza del morbo* P. — Come non apprezzerei i tuoi sani consigli? dei quali spesse fiate, e in questi ultimi dr massimamente, esperimentai l’efficacia. Or dunque va innanzi. A. —- Voglio prima che noi perdoni, se tratto dall'argomento, mi mostrerò alquanto aspro nello sferzare ciò che tanto trè caro* E pur troppo prevedo che assai spiacenti ti giungeranno le mie veraci parole. p, —Ma prima di porvi mano, dimmi ^ ti prego, se ben conosci il soggetto del quale imprendi a discorrermi. A. — Perfettamente. Ci fornirà materia al ragionare una mortai donna, ad ammirarer e riverire la quale, mi duole che tu abbia fogorato gran parte della tua vita. E bea mi maraviglio che un ingegno della tua ten*- pera abbia durato in una sf forte e lunga pazzia. pm _ Bando> alle ingiurie, di grazia. Mortali donne erano pure Taide e Livia j ma qui si: tratta di creatura, che, disgombra la mente d’ogni terreno pensiero, arde sofo nel desiderio del cieio ; nelle cui sembian- ze, se v’ebbe mai al mondo cosa che vera fosse, risplende un lume divino j-e di- tanto»