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121 l’aìirma passioni, coi se indugi a curare, ogni speranza di salute è perduta. E si danno, a cagion d'esempio, secondo che a tutti è manifesto, movimenti d*una natura subita tanto, che come non sieno imbrigliati all’istante dalla ragione, menano a perdizione ih corpo, Panimo e tutto Puomo, e tardo giunge qualsivoglia rimedio. Il che è a dire principalmente dell'ira j alla quale non a torta opinarono essere sovrapposta la sede della ragione, quelli che dividendo l’anima in tre parti, dissero la ragione stanziare, a uisa di rocca, nel capo, Pira entro il petto«, a concupiscenza nei lombi. Ed io credo che alla ragione sia assegnato un tal posto, perchè temperi i violenti assalti delle passioni elle a lei soggiacciono, e di là suoni come a raccolta? all* ira altresì, in tanta vicinanza, ella mette in bocca un necessario freno. ' p. — Ben dici! ed acciocché ti sia chiaro che io non solo dalle scritture dei fisici, ma sì ancora dai poeti traggo utili documenti y hai a sapere che in quei versi, nei quali Virgilio, descrivendo l’imperversare dei venti, che costretti entro profonde grotte, fremono dattorno alle chiostre del monte, ci pone dinanzi l'immagine di Eolo, il quale assiso in cima d’una rocca, ne rabbuonisce la furia ) mi parve affigurata la ragione, che fegge e compone in pace gli sregolati mo-