Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/128

118 clic ¡'a tua famiglinola abbia corso xmà sl- migliante fortuna. Or via presegai ; e ciò a cui accenno Hi volo, ti sarà argomento a meditare appresso con maggior agiatezza. A — Ove troverò parole a significare le noie e i giornalieri fastidii della mia vita? Come non mi rattristerò all’aspetto di qfrel- ? abbiettissima e tristissima fra tutte le città delia terra, fangosa sentina ove s’accoglie la schiuma di quanto v’ha di più scellerato nel mondo? di che voci varrommi a ridirmi le molte turpitudini che commovoBO a nauseoso disdegno? E le strade, a modo di fogne, riboccanti di rabbiosi cani e d’immonde scrofe, e lo strepito delle ruote che rasentano le muraglie , e i cocchi che col- i’attraversarsi rendono disastroso il cammino, e ie diverse guise cf uomini e di sembianti? Poi l’orrido aspetto dei mendichi, vinti nella miseria, e le pazze smanie dei molti ricchi, nuotanti in lascive delizie, e la discordia degli animi, e le difformi arti, e lo schiamazztò di tante voci confuse \ e il riattarsi e il far pressa della trafelante ciurmaglia: le quali cose tutte contristano i buoni; e togliendo la quiete agli ariimi gè- onerosi, interrompono lo stadio delle ottime discipline. Così Dio, finché la nave è ancora intatta, mi scampi dal naufragio! perché •davvero che sovente mi riguardo dattorno a