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Ad ogni passo di trafitte salme
Ti sofferma l’ingombro — Il troian sangue
Però solo non corre; anco ne’ vinti
Il cor torna un istante, e il nostro ferro
Del vincitor miete le vite. Ovunque
Il lutto, lo spavento, e della morte
La terribile imagine passeggia.

P. - Or bene! Frattanto che egli mosse tra i nemici, e le fiamme, scortato da Venere, avvegnaché ad occhi aperti, non vide la collera degli offesi Numi, nè udì che suoni mortali. Ma appena lo ebbe ella lasciato, che tosto gli apparvero le adirate sembianze degl'Iddii, e tutto gli fu manifesto il pericolo che lo minacciava:

Dei Numi avversi alla troiana gente
Gli si mostraro i corrucciati volti.

Dai quali versi io ritrassi che i piaceri di Venere, fanno smarrire all’uomo l'aspetto della divinità.

A. — Molto bellamente sapesti svolgere la luce dalle tenebre. Così sotto le poetiche finzioni si cela la verità; benchè a discoprinela sia duopo di molto sottili accorgimenti. Ma perchè dobbiamo tornare su questo argomento, ne parleremo all'ultimo più di proposito.

P. — Acciocchè tu non mi conduca attor-