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perchè ei ti starà presso quando forse lo crederai più lontano. Non perdere intanto di vista quel sapiente detto di Platone che ricordammo più sopra; dalla conoscenza di Dio, nulla più allontanare quanto i carnali appetiti e l'accesa libidine. Ripensa bene a queste parole, perchè in esse è riposto il meglio che ti potessi venir consigliando.

P. — Acciocchè tu intenda in qual prezzo le abbia avute sempre queste parole, io ti dirò che non solo me le strinsi al cuore quando risiedevano nella propria reggia, ma sì ancora quando pellegrine si nascondeano nei boschi; e colla mente segnai il luogo, ove possano farmisi incontro.

A. — Non mi giunge chiaro questo tuo discorso.

P. — T’è noto per quanti pericoli Virgilio conducesse il suo eroe in quell'orrida notte che fu l'ultima del troiano impero?

A. — I versi, in cui Enea stesso è introdotto a raccontare i proprii casi, sono de’ più conosciuti che si leggano nelle scuole:

Qual mai racconterà lingua mortale
E le stragi e le morti, onde fu orrenda
Quella memore notte? Oh non v’ha pianto
Ch’unqua le dolorose opre n’agguagli!
Cade l'alta città che da lungh’anni
Fu di genti reina; e nelle case,
Nelle piazze e de' Numi entro gli alberghi