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P. — Ma io colle mie lagrime, supplicai che mi si concedesse questo presente, sperando che, spezzate ad un punto e le catene del piacere, e poste sotto i piedi le miserie della vita, mi fosse dato di giungere a salvezza, e ricoverarmi nel porto, dopo corse tante pericolose procelle. Tu poi non ignori in mezzo a che altri scogli rinchiuso naufragassi, e quali nuovi pericoli mi sieno minacciati, ove nessuno mi porga aiuto.

A. — Alla preghiera senza effetto manca sempre alcuna cosa; perchè d'altra guisa, o il supremo donatore l'avrebbe assentita, ovveramente negata; come fece all’Apostolo Paolo, a prefezionarne la virtù e la infermità.

P. — Credo che così sia; ed intanto non cesserò mai dal pregare nè mi stancherò, nè vergognerommi, nè getterò la speranza, affinchè l’Onnipotente tocco a compassione dei miei mali, voglia ascoltare le mie domande, se giuste; e se altrimenti, si piaccia egli a renderle tali.

A. — Egregiamente farai: è duopo però che tu non rimetta punto del tuo buon volere. E, come s’usa dai caduti, rizzandoti sul gombito, stattene a buona guardia contro i mali che ti corrono incontro, acciocchè al loro improvviso sorvenire, tu non ne patisca l'estrema rovina. Nè lasciar mai di ricorrere per soccorso a chi può darlo;