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vochi come necessario ed indispensabile l’impero della forza sulle menti1. Se la ragione dei tempi gli vietava di proteggere la più sacra fra le libertà, la libertà de’ rapporti fra l’uomo e Dio, meglio sarebbe stato il tacere ed affidare all’avvenire un quesito che la scienza ha sciolto oggi e per sempre2. Del pari è deplorevole, e se ne lamenta anche Lally Tollendal3, che egli abbia tenuto in non cale le virtù di famiglia: forse non avvi forza più potente a rattenere dal mal fore di quella che è sacra nel nome della pietosa madre, della gentile sposa, de’ cari figliuoletti. Non ignoro anche qui le tristi condizioni del secol suo, so di sue familiari molestie, certa cagione a disdegno; ma tale errore deriva, a mio avviso, da altro più grave. Ei non comprese come sieno gl’individui che costituiscono e formano la società, onde il diritto sociale non può offendere l’individuale; fu nemico alla famiglia come dubitò forse persino del diritto di proprietà4, perchè questi istituti proteggendo l’umana persona contro gli abusi sociali, creano sentimenti, convinzioni ed

  1. Op. succ § XXXVII.
  2. Forse niun capitolo si avvolge tanto nell’oscurità quanto questo: vedesi chiara l’esitanza dell’A., la quale lo porta quasi alla contraddizione nel concetto che manifesta nell’ultimo periodo.
  3. Biogr. Univ. Tom. IV art. Beccaria
  4. Nella prima edizione del suo libro era scritto: terribile ma forse necessario diritto (di proprietà), nelle posteriori diritto terribile e forse non necessario. V. Cantù Op. succ. p. 127 nota.