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lunghi errori ed amare delusioni! La dottrina di Cartesio non traeva per certo a siffatte conseguenze; ma sciogliendo da ogni vincolo il pensiero umano, era occasione a pericolo, a pericolo grave. Malediremo noi, o giovani, la libertà della scienza perciò che essa ci può talvolta recare nocumento? Sarebbe non altrimenti che maledire la luce, perchè ne possiamo rimanere abbacinati!

Se molte furono le amarezze, non furono minori i conforti: se la nuova via fu cospersa di scogli, inciampo a molti e cagione al cadere, ad allietare il pensatore non mancarono ottimi i frutti. Vico mosse egli pure il passo per questa strada e fondò una Scienza Nuova. Vere scire, disse egli, est per causas scire; nè gli avvenimenti si conoscono appieno, quando non siano note le ragioni, nè le ragioni sono chiare, se non si esamina l’intelletto che gli elementi del vere contiene; è pertanto nelle leggi dell’umane facoltà la norma de’ fatti esteriori1. In questa guisa, spiegato l’ordine e la successione degli eventi, sarà agevole che il passato diventi scuola di migliore avvenire.

La nuova età delle scienze dovea segnare un’epoca nuova eziandio nella legislazione. Era ormai tempo che il cieco impero di inesorate leggi cessasse; il diritto è una podestà umana, le sue ragioni, i suoi modi, i suoi caratteri non possono essere studiati se non nell’uomo. Non valgono qui principî astratti, e

  1. De antiq. Ital. saplentia passim