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Iddio vendicatore dell’empio
col verme della coscienza accusatrice.

SONETTO
DI GIAMBATTISTA COTTA.

Se l’empio ode per selva, in cui s’aggira,
Leon che l’aria co’ ruggiti assorda,
Fugge a sinistra, e nel fuggir se’l mira
Incontro aprir l’orrenda gola ingorda.

Se volge a destra, vede accesa d’ira
Orsa feroce ancor di sangue lorda:
Stende le braccia a un tronco, e le ritira
Per lo timor che angue crudel no’l morda.

Gittasi al fin per tenebrosa strada,
Aspra, sassosa, dirupata e torta,
Ond’è che ad ogni passo incespi e cada.

E nel girar l’orrida faccia, e smorta,
Si vede a tergo con terribil spada
Angel che il preme, e al precipizio il porta.