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I.

Dinanzi all’osteria di Muzio Scevola, in Trastevere, sventolavano un sabato sera le bandiere tricolori e quelle gialle a rosse del Comune di Roma, e dalle finestre delle casupole vicine pendevano tralci di lauro, ai quali erano appesi i lampioncini di più colori, pronti per la illuminazione. Sopra la porta dell’osteria vi era il ritratto di Garibaldi, circondato pure di lauro, e intorno a quello erano disposte le candele infilate nelle punte di ferro.

Sulla piazzetta davanti all’osteria stavano molti uomini aggruppati a capannelli e discutevano vivamente; alcuni appartenevano alla classe dei bottegai e portavano le catene d’oro pesanti attaccate ai primi bottoni della sottoveste, il corno di corallo penzoloni e le cravatte vistose; altri invece appartenevano al ceto dei cittadini, e la maggior parte al popolo minuto.

Il principe. 1