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Dacchè era riuscito a farsi dare il posto di redattore-capo della Stampa, l’Ubaldo aveva voluto cancellare tutto il passato che ognuno avrebbe potuto rinfacciargli ogni momento, aveva voluto cancellare almeno quello che si cancella, e aveva chiamato a Roma la moglie e il figlio, e prendendo in affitto una casa di dipendenza del palazzo Urbani, aveva preparato loro un quartiere semplice, ma comodo e da persone per bene.

— La signora Caruso lo scuserà; si tratta di una giornata eccezionale; la faccia avvertire da un usciere, — disse don Pio.

— L’ora del desinare è già passata da un pezzo e Maria starà in pena, — rispose l’Ubaldo, che era ben lusingato di sentirsi pregare.

Fabio Rosati nascose un sorriso, fingendo di arricciarsi i baffi, che non aveva, e quel sorriso non sfuggì a Ubaldo, il quale peraltro fu subito distratto da quel pensiero vedendo entrare sua moglie, che, accorgendosi della presenza di tanta gente, rimase inchiodata sulla porta, senza sapere se doveva avanzarsi o retrocedere.

— Vieni, Maria, — dissele il marito, facendo con molta premura alcuni passi verso di lei. — Mi scuserai del ritardo: capisco, il pranzetto che mi avevi preparato è già gua-