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IV.
Nella settimana precedente le elezioni generali, ai manifesti di ogni colore che tappezzavano i palazzi, le case, i monumenti di Roma e formavano come una grande cintura intorno all’obelisco di Montecitorio, erano frammisti molti cartelli che ammiravano la trasformazione del giornale La Stampa. Quei cartelli informavano il pubblico che il giornale ingrandiva il formato, portava il prezzo da due a un soldo, avrebbe contenuto articoli d’insigni scrittori, corrispondenze telegrafiche da tutte le parti del mondo, romanzi novissimi; quei cartelli facevano molte altre promesse, che avrebbero lasciato il pubblico indifferente, se fra tutta quella farragine di innovazioni non avesse letto che il giornale trasferiva i suoi uffici al pian terreno del palazzo Urbani. Quella notizia era molto commentata e naturalmente si diceva che il giornale passava nelle mani del principe della Marsiliana, che il principe aveva intenzione