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tive di un nuovo trastullo. Prendevano il caffè quando alla duchessa fu recata una carta sulla quale don Pio gettò gli occhi.

— Pregate quel signore di attendermi un momento. — diss’ella continuando a bere il moka.

— Non sapevo che tu conoscessi il Rosati, — osservò don Pio.

— L’ho conosciuto per giovarti e credo che di quel ragazzo si possa fare un utile cooperatore.

— Ha poche idee, — disse il principe.

— Ma ha molta fede in te, ti è molto affezionato, — disse la duchessa alzandosi.

— Posso assistere al vostro colloquio? — domandò il principe infilando il braccio in quello della madre.

— Sì, amor mio, vieni, vieni pure.

Essi uscirono senza dire una parola a donna Camilla. La piccola signora li guardò mentre uscivano e poi esclamò con accento di dolore:

— Tutto mi allontana da Pio, tutto! Dio mio, datemi forza di sopportare questa orribile solitudine, mandatemi dei figli, dei figli!