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bisogna fare di quell’idea la base della sua elezione e svolgerla, predicarla, affermarla.

— E con quali mezzi?

— Con la stampa.

— Ma io non credo che i giornali, così senza nessun interesse diretto, prenderebbero a cuore la candidatura di mio figlio.

— È vero, ma la stampa non è in floride condizioni a Roma e io farei così per amicarla al principe: C’è un giornale morente, un giornale parlamentare, che era sostenuto da un gruppo di deputati piemontesi e liguri, i quali si sono stancati di non ottenere neppure un posto di segretario generale con tutti i sacrifizi fatti per mantenerlo. Quel giornale, che è La Stampa, tira gli ultimi aneliti, ma non è screditato. Bisognerebbe comprarlo e reclutare fra i redattori dei giornali romani tutta la redazione promettendo loro stipendi che non hanno mai sognati. Bisogna intendersi bene; la scelta è difficile perchè molti di quei redattori, per amore del giornale dove sono, per devozione al direttore, sarebbero capaci di rifiutare, ma fra sei disinteressati c’è sempre l’avido. Ora questo avido con la speranza di migliorare la sua situazione appena La Stampa sarà nelle mani del principe, saprà sostenerne la candidatura,