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capire che tutta questa tenerezza democratica non può esser sincera; che è una commedia, e che è già una grande degnazione che uso loro se mi sottopongo a rappresentarla.
— Bella degnazione! — ribattè la duchessa ridendo mentre stringeva gli occhi, fatti piccoli dalla molta carne delle guance. — Sono essi che si degnano dare a te il loro voto, piuttosto che ad un altro, e affidarti i loro interessi morali e materiali.
— Ed è appunto toccando la molla dell’interesse che li ho guadagnati alla mia causa. Altrimenti con quella Camilla e la sua smodata devozione, non avrei potuto davvero contare sull’appoggio del Trastevere. Ho promesso nientemeno che di far trasportare la stazione ferroviaria in quel rione!
— E come ti è venuta quella idea? — domandò la duchessa fissando il figlio con aria incredula.
— Non so; è stata una specie di ispirazione; ma non ti pare una idea bella?
— Eccellente per facilitare la tua elezione, — rispose ella, — ma non so se riescirai ad attuarla.
— Questo non m’importa, basta che sia eletto; al poi ho tempo di pensarci.