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e stava per uscire senza accostarsi a nessuno, quando il Peronelli, redattore del Fieramosca, e il Sorani, corrispondente della Gazzetta Milanese, due giornalisti con i quali stava di consueto, gli fecero cenno di rimanere.

— Dunque è andato tutto bene? — domandava il Sorani a Fabio. — Ti aspettavo per telegrafare; completa tu i particolari che mi ha dato Caruso; è bene che di questa elezione si parli in provincia: l’idea del principe della Marsiliana è splendida.

— Io conto di fare nel Fieramosca un capo cronaca dell’avvenimento di stasera, — diceva il Peronelli, fumando lentamente la sigaretta e sorbendo il cognac a centellini. — Hai visto, Rosati, se c’erano giornalisti alla cena? Vorrei essere il primo a descrivere questo curioso fatto, perchè, a dirla fra noi, è troppo bello che un principe del Sacro Romano Impero, un grande di Spagna, vada da Muzio Scevola!

— Sarebbe stata più buffa se ci veniva anche la principessa, come voleva il sor Domenico, — osservò Caruso col suo sorriso sarcastico. — Del resto, di giornalisti non ho visto altro che il Massa della Ragione, che ci dormirà sopra ventiquattro ore, poi avrà bi-