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raccogliendo le parole lusinghiere per il principe con l’intenzione di ripetergliele poi.

— Ve lo dicevo che non c’era altri che lui, che il voto era ben dato? — ripeteva egli a quanti gli parlavano della stazione in Trastevere. — Bella mente, idee larghe, idee nuove e un cuore d’oro.

In quel tempo don Pio era assalito dalle domande dell’on. Serminelli, il quale voleva gli svolgesse meglio l’idea cui aveva accennato. Don Pio, non sapendo che cosa rispondere, guardava Caruso, ma questi aveva attaccato discorso con un popolano, che aveva accanto, e fingeva di non badare a lui.

— Ma è una sorpresa che ci avete fatta, — diceva l’onorevole il quale aveva nel principe uno dei più validi elettori, poichè don Pio era un grande proprietario di terreni sul Fucino.

Don Pio esitò a rispondere, ma finalmente, accettando la situazione tal quale avevala creata Caruso, disse:

— Ci voleva la bomba, ci voleva, non vi pare?

Caruso intanto, con le orecchie tese, non perdeva una parola di quanto diceva il principe della Marsiliana e gongolava lasciando pendere il labbro inferiore, e ponendosi i pol-