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tacolo sacro, e con la lente dinanzi agli occhi, cercava fra i dignitari della Corte Papale, e fra i cardinali e i prelati, le sue conoscenze, e le indicava a Maria, che s’era trascinata dietro e che, artista com’era, provava un grande godimento nel seguire i movimenti studiati dei porporati e dei vescovi, movimenti che parevano ideati dal genio di un sublime pittore.
— Guarda! — dissele a un tratto quando, dopo terminata la cerimonia, il papa era risalito nella sedia gestatoria su cui scendeva lo strascico bianco della veste serica, e il corteo si avviava per uscire.
E coll’indice la piccola signora Mariani accennava all’amica, mescolato fra i dignitari della Corte Papale, un signore con i calzoni di pelle di dante, il vestito verde gallonato d’oro e il cappello a punta sotto il braccio.
— Non vedi? è don Pio, — disse la piccola signora. — Don Pio mastro delle poste che non sussistono più!
Maria seguì il principe della Marsiliana con l’occhio finchè non lo vide sparire sotto l’arco della porta.
L’altra continuava a ridere dicendo:
— Che commedia! Don Pio, il “prince Charmant„, trasformato in un ranocchietto verde