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parete del Giudizio Universale, e la Cappella Papale, composta soltanto di voci, empie la magnifica sala di sublimi melodie.

I cardinali si alzano, fanno genuflessioni, si aggruppano, si smembrano, e quei ricchi strascichi di seta e di merletto mettono una nota stridente di rosso nello spazio.

Il papa ogni tanto si alza; il più giovane dei vescovi legge le antifone e il canto accompagna la messa detta in onore del canuto e tremulo vecchio che più volte si fa spogliare di un paramento sacro per indossarne un altro.

Le dame, dalle tribune, parlano fra loro, accennano ai cardinali che conoscono, cinguettano, si mettono dinanzi agli occhi i cannocchiali per non perdere nessuno dei movimenti di quella imponente corte pontificia, studiati prima come in una rappresentazione coreografica.

La piccola signora Mariani che non perdeva una prima al Costanzi o al Valle, che assisteva a tutte le vendite celebri, a tutte le conferenze, trovava modo, per le sue attinenze con l’Ambasciata di Francia, di non perdere neppure nessuna festa vaticana, e quel giorno, mescolata alla turba elegante, seguiva con molta attenzione tutte le fasi di quello spet-