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damente tutti i partigiani del papato e che aveva fatto esultare tutti gli italiani, lo aveva lasciato indifferente. Sua madre, rimasta fedele alle antiche idee, sua madre lo aveva inutilmente spinto a schierarsi fra i sostenitori del Vaticano, fra quelli cui lo legavano vincoli di parentela e di consuetudini di famiglia; egli sorrideva, si metteva il monocolo all’occhio sinistro e non rispondeva. Del resto la duchessa Teresa Urbani si limitava a esortare il figlio, e si sarebbe guardata bene dall’imporgli la sua volontà. Giunta a quarant’anni senza avere eredi, ella provava per questo figlio, tanto invocato e tanto vivamente bramato, una di quelle passioni cieche che le donne sentono per quelle creature che le hanno salvate dal marchio della sterilità, passione più forte di ogni altra della loro esistenza. Agli occhi di donna Teresa nessuno era più bello, più intelligente e più spiritoso del suo Pio, benchè egli non avesse nè una bella figura signorile, nè una bella intelligenza, e di spirito ne possedesse quel tanto necessario a fare buona figura in un salotto. La vera qualità del principe della Marsiliana era piuttosto la scaltrezza, che egli sapeva nascondere sotto un aspetto di grande bonarietà. Egli aveva inoltre una spe-