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— Aspettate, riferirò io, — diss’ella, e salì.
Il principe era nel suo salottino e sfogliava La Vie Parisienne; donna Camilla lavorava alla rozza coperta per i poveri.
La duchessa ansante narrò il fatto e fissando il figlio gli domandò:
— Ma dimmi, non lo sapevi che i tuoi operai non erano pagati; dimmi, siamo a questo?
Egli non rispose e prendendo sul tavolinetto basso, che aveva accanto, un mucchio di carte le mise sotto gli occhi trecentomila lire in cambiali, che erano state respinte allo sconto dalla Banca Nazionale, e due avvisi di cambiali per una somma complessiva di dugentomila lire che scadevano il giorno dopo.
— Come farai? — gli domandò la madre.
— E che so io?
— E stai così inerte a guardare le figurine della Vie Parisienne e lasci che il tuo, il nostro nome sia schernito da tutti, e lasci che a Roma si veda la banda armata dei lavoranti, che viene a chiederti il pane: il pane, capisci, di cui ha bisogno per saziare la fame? — disse la duchessa.
— Ma che cosa devo fare?
-Non c’è nulla in cassa? — domandò donna Teresa al figlio.