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principe don Tommasino Lavriani, amico e collega alla Camera, che tornava a Roma da un viaggio a Londra. Don Pio considerò quell’incontro una vera fortuna e invitò il Lavriani a salire nella stessa carrozza che egli occupava.

Parlarono di cavalli, di corse, di politica, e donna Camilla ascoltava senza prender parte al discorso. Ella non aveva altro che un pensiero, e in quel pensiero cercava conforto.

— Non l’ha veduta e torna a Roma! — ripeteva a sè stessa di continuo.

La duchessa Teresa fece le meraviglie vedendo la nuora e il figlio tornare insieme, mentre erano partiti per diversa destinazione.

— Sono andata a raggiungerlo; temeva che stesse male, — disse donna Camilla alla suocera.

Ma la duchessa non tardò a sapere dalla sua cameriera, cui lo avevano raccontato Giorgio e la cameriera della principessa, la gita a Venezia, l’inseguimento e il ritorno precipitoso, e quel fatto le rese anche più antipatica la nuora.

— Perchè, perchè non lo lascia in pace! — diceva ai suoi amici fidati con i quali si confidava. — Lo tormenta tanto che lo riduce vecchio e nullo.