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— Il principe non verrà; ritorna a Roma stasera, — disse donna Camilla con un sorriso sprezzante.

— Ma il vaporino! Io l’ho fissato; si tratta di un viaggio, non di una gita sulla laguna; mi sono impegnato....

— Non si sgomenti per questo; mandi il padrone a farsi pagare qui all’albergo, — disse in tono offensivo la principessa.

Il vecchio Rossetti, tutto umiliato, uscì dal salotto e per le scale pensava:

— Basta che sieno signori per esser tutti matti, tutti! — e con questa riflessione si consolava dello sgarbo ricevuto.

Don Pio aveva sentito il battibecco fra la moglie e il pittore, e non s’era mosso; egli lasciava che gli avvenimenti si compissero senza far nulla per trattenerli o impedirli. Era una fatalità e dinanzi a quella dea inventata dagli spiriti inerti, egli chinava la testa.

Verso il mezzogiorno si alzò e andando in salotto trovò la colazione pronta. Donna Camilla posò la coperta e prese posto di fronte a lui senza parlare. Quando i camerieri si furono ritirati, la principessa, sorseggiando il caffè, narrava al marito, in tono sarcastico, il colloquio col Rossetti.

— Era molto impensierito per il vaporino,