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— A domattina, — disse don Pio stringendogli la mano.

— A domattina e non dubiti, sarò esatto: non mi accade spesso, ma domani farò un’eccezione.

Il principe tornò all’albergo senza che nessun dolore fisico lo tormentasse più. Non sentiva altro che l’immensa gioia di rivedere Maria, e di rivederla lontana da Roma, nella tranquillità di un piccolo paese, libera forse dai ricordi dolorosi che Roma avrebbe ridestato in lei. Era così felice, si sentiva così forte che aveva perduto anche la memoria delle sofferenze di due ore prima. Sulla porta dell’albergo Giorgio lo aspettava ansioso.

— Eccellenza, credevo le fosse venuto male e stavo in gran pena, — gli disse il cameriere.

— No, sto benissimo, e non mi sono mai sentito tanto bene da molto tempo. Fatemi apparecchiare il pranzo nel salotto.

Il cameriere andò a trasmettere gli ordini, e il principe, salito nel salotto, spalancò la finestra per respirare liberamente, per lasciare che i polmoni si allargassero come il cuore. Non aveva mai desiderato così intensamente nulla nella vita come di rivedere Maria, e ora stava per raggiungerla, per presentarlesi non come chi cerca di sedurla, di