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dell’incendio del teatro, della paura di Maria e del danno che per quell’incendio doveva aver risentito il principe della Marsiliana, quel bravo signore tanto cortese, di cui Maria avevagli così spesso parlato.
— Davvero, sua figlia le ha parlato di me? — disse involontariamente don Pio, consolato, fatto beato da quelle parole.
— Lei è quel bravo signore, quella perla di gentiluomo! — esclamò il vecchio tremante dal piacere. — Che sia benedetto; peccato che Maria non sia qui; le avrebbe fatto gli onori di casa, sa, una casa d’artista dove manca tutto meno che il buon cuore.
— Rimarrà molto la signora Caruso a Rovigo? — domandò don Pio con voce che si sforzava di rendere calma.
— Tutta la primavera; poi torna qui per i bagni.
— E se le facessimo una improvvisata andando a trovarla?
— L’ha avuto una idea stupenda, signor principe! Io sono sempre a sua disposizione quando vuol andare.
— Quanto s’impiega in ferrovia?
— Otto o nove ore, — rispose il vecchio.
— E se noleggiassimo un vaporino? — do-