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reno favorevole, perchè il paese vedeva di mal occhio le spese che si facevano per quelle conquiste, che non offrivano altro che lontane e incerte speranze di guadagno.

L’invio del corrispondente in Africa era una risoluzione troppo importante perchè Ubaldo potesse prenderla, senza prima domandare il parere al principe, e per questo andò a trovarlo.

Ubaldo nel parlare dello scopo della sua visita, disse incidentalmente che sua moglie era partita, era andata a Venezia. Questa notizia bastò a scotere don Pio, a fargli battere il cuore, a mettere un lampo di vita negli occhi spenti. Egli approvò l’invio in Africa del corrispondente e riprese a parlare, mostrò interesse per il giornale, per indurre Ubaldo a trattenersi sperando che riportasse il discorso sull’assente. E ottenne quello che voleva: Ubaldo gli narrò tutte le fasi della malattia di Maria, e sciolse anche questa volta un inno di lode alla sua dolce, alla sua buona e affettuosa compagna. In quel carattere basso l’ammirazione si estrinsecava in una maniera poco elevata; Ubaldo poneva nell’esaltare Maria la vanità del possessore, del proprietario di un oggetto raro, di un cavallo di prezzo, ma don Pio non ne era offeso; ba-