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— rispose l’intendente sgomento da quella apatia.

Don Pio alzò le spalle e fece con la bocca una smorfia d’indifferenza.

— Si dica quello che si vuole, che me ne importa?

Ma l’intendente, che non s’era ancora arricchito quanto sperava con il patrimonio Urbani e non voleva si dicesse, per non nuocere al credito, che non v’erano denari per continuare le case, creò ipoteche su quelle quattro mura appena alte pochi metri dal suolo e tornò dal principe a consigliarlo di diminuire le spese della Stampa. Egli tremava dando quel consiglio, poichè sapeva quanto don Pio teneva al giornale. Per questo fu molto meravigliato nel sentirsi rispondere:

— Prendete una misura più radicale; ammazzatela.

— E i capitali che è costata?

— Non li piango io, perchè dovete piangerli voi?

— E gli abbonati? — domandò l’intendente sgomento.

— Si rimborsano. Non avete capito che non m’importa nulla del giornale, che non m’importa di nulla?

L’intendente non fiato più, non interrogò