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— È vero, quel povero principe non è punto rimesso dalla scossa avuta; la testa non gli regge, — e sbadatamente aprì la lettera e la lesse, come si leggono le lettere cui non si annette nessuna importanza, intanto che Ubaldo aveva preso in collo il suo Mario e lasciava che il bambino gli tirasse il cordoncino degli occhiali, come se fosse un campanello.
Quando Ubaldo fu uscito per andarsi a vestire, ella, non potendosi muovere, giunse le mani e ringraziò Iddio di non aver permesso che suo marito leggesse quella lettera ardente da cui risultava con evidenza l’insulto fattole dal principe, da cui si capiva come e egli fosse pentito, ma innamorato sempre, più che mai innamorato. Ella pregò con tutto il fervore di cui era capace, affinchè Iddio continuasse a proteggerla contro le persecuzioni della donna cattiva e gelosa, che aveva giurato a lei guerra continua, guerra micidiale.
Dopo quella preghiera si sentì più sollevata, e nascosta nel mobile vicino al letto la lettera di don Pio, che in ogni caso doveva servirle di giustificazione contro qualsiasi sospetto, si dette a pensare con sollievo al momento in cui col pretesto di ristabilirsi in salute sarebbe tornata nella povera casa di Ve-