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di lei e intanto le recava la lettera, Maria impallidì riconoscendo lo stemma sulla parte posteriore della busta e pregò il marito di posare la lettera sulla rovescia del lenzuolo, aggiungendo che l’avrebbe letta dopo, quando si fosse dileguato quel malessere che provava dopo una notte poco tranquilla.
Ubaldo giudicava cosa naturalissima che il principe, ora che stava un po’ meglio, scrivesse a Maria per domandarle notizie e per esprimerle il suo rincrescimento per la gravissima disgrazia occorsale, e non si meravigliava punto che Maria non avesse fretta di leggere quella lettera. Ma siccome era convinto che il principe non avesse più la testa a segno dopo l’incendio del teatro e questa convinzione non l’aveva espressa altro che alla moglie, vedendo ora la doppia busta, attribuì quel fatto alla smemoratezza di don Pio e lo comunicò a Maria, dicendole:
— Vedi, avevo ragione!
— Mostrami quella busta, — disse la malata celando sotto un sorriso il sospetto che le era balenato nell’animo. Quando ebbe la busta sott’occhio e s’accorse che l’indirizzo non era della stessa mano, il sospetto si cambiò in certezza, ma invece di aprire l’animo suo al marito, disse: