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XIII.
— Avete consegnata quella lettera a casa Caruso? — domandò il principe a Giorgio appena desto.
— Sì, Eccellenza, l’ho consegnata alla cameriera.
Dopo quella risposta il principe passò la giornata più tranquillo, mentre donna Camilla non trovava pace. Ora, rôsa dal rimorso, calcolando l’enormità di quello che aveva fatto, temeva ogni momento di veder giungere Ubaldo, di veder giungere i padrini, e sentiva addensare sul capo di suo marito la burrasca provocata da lei.
Ubaldo, destandosi, aveva ricevuto la lettera del principe e stracciata la prima busta ne aveva veduta una seconda all’indirizzo della moglie. Allora, ossequente al principio di non leggere mai le lettere di Maria, si era infilato le pantofole e la veste da camera, e andava a informarsi con premura dello stato