Pagina:Perodi - Il Principe della Marsiliana, Milano, Treves, 1891.djvu/212


— 204 —

dolore, il suo pentimento, prese la penna e si mise a scrivere a Maria, gettando poi nel caminetto tutte le lettere umili, pentite, appassionate, nelle quali aveva versato l’amore che lo consumava.

Mentre stava guardando la fiamma che divorava alcuni pezzi di carta e con le molle spingeva quelli rimasti illesi sui carboni, donna Camilla entrò nella camera del marito, e con l’occhio indagatore, l’occhio geloso, che indovina prima di capire, seppe che il marito aveva scritto a Maria, e se avesse potuto, se egli non fosse stato presente, si sarebbe inginocchiata dinanzi al caminetto e con le sue mani, che avevano orrore della polvere, che si chiudevano come le foglie della sensitiva, appena qualche cosa di sudicio le sfiorava, avrebbe disputato al fuoco quei pezzetti di carta, che contenevano la confessione di suo marito, il suo grido di dolore, l’appello che faceva alla generosità di un cuore di donna.

Ella finse di non accorgersi di nulla e sedutasi su una poltroncina, a fianco del caminetto, spiegò la rozza coperta di lana, stendardo di beneficenza, dietro alla quale nascondeva la perfidia del suo carattere, e, come una assistente cui il dovere impone di non muoversi