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altro locale dove lavorava per conto proprio; gli uscieri vendevano i libri da dare in premio agli associati, le cromolitografie, i giornali; gli abbonamenti che non venivano per mezzo della posta erano il provento degli impiegati subalterni di amministrazione, che li registravano sopra un bullettario speciale e non li passavano mai al cassiere, mentre gli abbonati ricevevano il giornale; i redattori stessi si appropriavano i libri della biblioteca Urbani, si facevano portare a casa opere intiere senza farsene scrupolo. Ora poi che don Pio si sottraeva agli sguardi di tutti, il piglia piglia era divenuto generale; pareva che tutti avessero la convinzione che il principe non dovesse più risorgere, più mostrarsi, che già il suo corpo mandasse un puzzo di cadavere, e quella caterva di uccelli di rapina, resi più che mai famelici, lo divoravano vivo, sciupavano, disperdevano ciò che valeva più di lui, lo privavano di quel prestigio, di quella forza che dà agli esseri nulli la ricchezza.

E don Pio della Marsiliana sonnecchiava apparentemente, senza curarsi di niente altro che di Maria. Non ne sapeva nulla da quella notte tremenda e a momenti si figurava che Maria fosse morta, morta per colpa sua. Allora un rimorso tremendo lo assaliva, allora penti-