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composta della portinaia, dei pigionali, di curiosi, empiva la stanza, e il bel corpo abbandonato era profanato dagli sguardi di tutti.
Senza che Maria riacquistasse i sensi le fu fatta la fasciatura della gamba. I begli occhi restavano chiusi, tumefatti, circondati di nero, e dalle labbra coperte di bava usciva un lamento continuo straziante.
Il chirurgo aveva pensato a spogliare Maria per assicurarsi che non vi erano altre fratture, le aveva tolto di testa il cappello, ma nessuno aveva pensato a levarle i lunghi guanti, che le giungevano fino al gomito, nè la sciarpa che le avvolgeva il collo.
Adriana, accorse anche lei a casa dell’amica e vedendola così sconciamente esposta agli sguardi di tutti, fece uscire di camera gli estranei, le tolse i guanti, la sciarpa, la coprì, raccolse le vesti e si dette a vegliarla.
Ubaldo non capiva nulla, pareva pazzo; non vedova nulla altro che quella povera donna che credeva dovesse spirare a un tratto.
Egli non aveva mai pensato che Maria potesse morire, nè l’aveva mai veduta ammalata, e ora che ella giaceva inerte, quasi morta, sentiva come quella dolce creatura