Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 178 — |
— Non credevo che tu avessi dei cavalieri serventi? — osservò don Pio.
— Dal momento che tu preferisci farlo a tutte le signore, meno che a me, io mi rassegno, e scelgo chi gode volentieri della mia compagnia.
— “Tout est pour le mieux dans le meilleur des mondes!„ — sentenziò il principe ridendo.
Quella sera egli non sapeva altro che ridere, voleva esser di buon umore, voleva esilararsi. Don Pio ciarlò molto più del consueto, discusse con l’Onorati, narrò aneddoti, scenette e rese loquace anche don Alberto, che aveva lo stesso carattere freddo e noioso della sorella. E intanto che parlava beveva molti bicchierini di Tokay, il solo vino che meritasse il titolo nobiliare di nettare, come egli diceva scherzando.
Appena terminato il pranzo propose alla madre e alla moglie di andare al Costanzi dove si dava l’Excelsior, e fatto attaccare il landau trascinò seco Alberto al grande teatro della Roma nuova. Dopo esser rimasto un poco nel palco, prese il cappello e disse di andare a far delle visite, e poi sul palcoscenico per parlare con l’impresario, e uscì. Si fece vedere infatti per un momento nel palco