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La principessa fece udire un piccolo riso stridente e acuto.
— Io metto in dubbio tutta quella gratitudine e tutta quella sommissione.
C’è negli uomini un sentimento innato di cavalleria, che li spinge a difendere le donne quando le sentono accusare dalle rivali e a difendere specialmente le belle, quelle che danno per gli occhi un godimento al cuore e che tutti guardano con un segreto desiderio di possederle.
Quel sentimento spinse il Rosati a farsi il paladino di Maria.
— Ne è forse innamorato anche lei? — domandò la principessa con dispetto.
— No, — rispose egli sinceramente, — ma la giustizia mi fa parlare in favore della bella donna.
— Ci siamo troppo occupati di lei e non menta il conto di perdere il tempo, — disse la principessa accennando al Rosati una poltrona, — mi parli piuttosto del teatro e me lo descriva.
Il Rosati, che aveva in tasca un piano della “Fenice„ per farlo riprodurre in zincotipia e poi pubblicarlo nel giornale, lo mostrò alla principessa, e si trattenne a lungo a spiegarle com’era decorata la sala, com’erano i palchi,