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losa? — domandò la duchessa al figlio con fare insinuante.

— Non ha purtroppo nessuna ragione. Maria è di una onestà rara, di una onestà antica e io non ottengo nulla da lei.

— È un miracolo, — sentenziò la duchessa. — Ma ancorchè Camilla non abbia ragione di esser gelosa, guardati da lei; ora che la rivedo dopo una lunga assenza noto che la sua fisonomia ha preso una espressione sinistra.

— Dunque ti pare anche imbruttita? — domandò il principe ridendo.

— Sì, prima era soltanto brutta, ora ha qualcosa di cattivo; guardati da lei.

Mentre madre e figlio così parlavano nella sala da pranzo, la principessa aveva messo sotto gli occhi di Fabio certi conti dell’Opera delle Madri Lattanti, ma non sapeva come fare a dirgli che sperava egli l’accompagnasse alla inaugurazione della “Fenice„. In quel momento in cui stava per chiedere un favore a un uomo, che non considerava suo eguale, che per il passato aveva sempre tenuto a distanza, tutto l’orgoglio di casta combatteva in lei una lotta tremenda e le parole le spiravano sulle labbra.

Fabio ebbe presto esaminati i conti e alza-