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— Me la dica subito, — insistè il principe senza turbarsi; — sono preparato a tutto.

— Senta, il sor Domenico, l’oste di Muzio Scevola, dice che se stasera non viene la principessa insieme con lei, i voti del Trastevere le saranno per la massima parte negati.

Il principe sorrise mettendosi il monocolo all’occhio sinistro, e guardò fisso il Rosati dicendo:

— È una condizione curiosa e non so se donna Camilla l’accetterà; tenterò. Ma l’ora è passata già, — aggiunse il principe guardando una piccola pendola di smalto posata sopra la scrivania; — lei vada a far pazientare chi mi aspetta, io cercherò d’indurre la principessa a venir meco. — E accompagnando il Rosati nella galleria, don Pio penetrò nel salottino di sua moglie, e appena passata la soglia di quella stanza sparì dal volto di lui tutta l’espressione di dolce bonarietà, che aveva durante la conversazione col Rosati.

La principessa nel vedere il marito si alzò e fece cenno a due monache di Santa Rufina, che erano sedute in faccia a lei, di lasciarla.

— Che cosa vuoi? — domandò la piccola