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un indizio che una volta o l’altra il marito avrebbe dimenticato una lettera, una prova, come aveva dimenticato quei guanti, e li guardò, li odorò lungamente e poi si diede a fissare la scrivania supponendo che in essa stesse rinchiusa tutta la corrispondenza di Maria. Se la forza le fosse bastata, con un colpo avrebbe volentieri fatto saltare quel cassetto, che credeva le nascondesse uno scambio di sentimenti, una ardente passione, che la defraudava di tutto, anche delle rare e misere gioie concessele dal suo matrimonio.

Ella fu sul punto di portar via quei guanti, ma poi ebbe paura della collera di don Pio, e li ripose dove li aveva trovati; ma quel giorno stesso scrisse al Rosati pregandolo di passar da lei in serata.

La sera, prima donna Teresa era tornata in città dopo un lungo soggiorno a Perugia, e la nuora prima del pranzo andò nel quartiere della duchessa per consegnarle le gioie che aveva tenute in custodia durante la sua assenza. Mentre le due signore parlavano, la madre esaltando l’attività di don Pio, che aveva in così breve termine condotto a fine il teatro, la moglie biasimando le azioni del marito: entrò il principe con i guanti in mano.