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gerà un teatro popolare e lei avrà il vanto di avermi suggerito quest’opera di carità.
Tutti approvarono il disegno del principe, tutti fecero plauso alla sua idea, e un momento dopo nelle sale della Stampa non si parlava d’altro che del principe della Marsiliana e del nuovo teatro.
— Come si deve chiamare? — domandò il principe a Maria quando gli elogi furono cessati.
— Come vuole; il nome non fa nulla.
— Lo chiameremo “La Fenice„ in memoria della sua Venezia, — rispose il principe.
Fabio ebbe cura che i servi portassero subito lo champagne e si bevve al nuovo teatro, al principe ed alla bella madrina.
— Io spero, — le disse il principe a bassa voce, — che ella accetterà un palco in quel teatro e che io potrò farglielo addobbare in modo che ella si creda lì nel suo salotto e possa ricevervi i suoi amici.
— Sarà il palco della Stampa, — rispose Maria, che aveva sempre l’abilità di schivare le attenzioni troppo premurose del principe, e sapeva tenerlo a distanza, senza offenderlo.
In quel momento venne a far circolo alla