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la scena avvenuta nella camera del principe, donna Camilla stabilì di scrivere al Rosati e di pregarlo di passare da lei il giorno successivo, servendosi del pretesto dell’Orfanotrofio per amicarselo e avere da lui tutte le notizie che desiderava sul giornale e su Maria.

Nel piccolo cervello della duchessa l’amore del principe per la bella veneziana era diventato un’idea fissa, dolorosa e martellante. Prima di coricarsi infatti, non volendo scriver lettere, tracciò sopra un biglietto di visita poche righe d’invito e chiuso il biglietto in una busta andò da sè a portarlo sulla tavola dove mettevano le lettere.

Il biglietto fu recapitato e alle due Fabio si faceva annunziare alla principessa, la quale, per fargli dimenticare lo sgarbo della sera del pranzo e per confessarlo a suo agio, fu con lui cortesissima. Fabio promise l’appoggio del padre per il protetto della signora e con quella servilità che i romani della borghesia hanno nel sangue per tradizione, e che li fa parere sempre clienti quando sono in faccia ai principi, soddisfece pienamente la curiosità di donna Camilla.

— Venga dopo il ricevimento, — gli disse nel congedarlo e stringendogli la mano, — e si rammenti che voglio saper tutto; chi