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— Niente, niente di male, — rispose il principe ridendo col suo riso cinico. — Lei ha dato argomento alla principessa per dieci confessioni e per altrettanti esercizi spirituali.
— Continui a esporre il suo programma, — disse la duchessa che ascoltava attentamente.
Maria, turbata dalla scena muta di donna Camilla, da quell’atto di scortesia fatto agli invitati, era impallidita e aveva guardato il principe in atto supplichevole.
— Scusi, — le disse don Pio sottovoce stringendole la mano, — tutti abbiamo una afflizione da portare, io ho quella, — e volgeva l’occhio alla porta dalla quale donna Camilla era uscita.
— Poveretto! — disse Maria, non sapendo bene se il principe con quella confessione voleva alludere allo stato mentale della principessa, o alle esagerate opinioni clericali di lei. Ma il dubbio le entrò nell’animo che donna Camilla fosse pazza.
— Inoltre, — continuò Ubaldo, — noi dobbiamo accaparrarci gran numero di lettori solleticando anche le passioni.
— Come sarebbe a dire? — domandò la duchessa che non perdeva una parola.