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offriva il suo a Maria e s’incamminava prima attraverso il cortile e poi su per le scale.

Donna Camilla, leggendo un libro di preghiere, aspettava nell’ampia sala da pranzo. Nel sentire aprire la porta si alzò e fece alcuni passi, ma alla vista di tutta quella gente rimase perplessa, e alzò in faccia al marito uno sguardo freddo e interrogativo.

— La signora Caruso, — disse don Pio per tutta risposta. — Sono eletto e ho invitato tutti coloro che mi hanno aiutato in questo lavoro d’Ercole.

— Io non ho fatto nulla, — disse Maria inchinandosi dinanzi alla principessa, che la salutò freddamente.

La duchessa presentò alla nuora l’onorevole Carrani, ed ella appena chinò la testa dinanzi a lui.

Intanto i servitori, diretti dal maestro di casa, avevano apparecchiato per i quattro invitati e dopo cinque minuti don Pio conduceva a tavola Maria, faceva sedere il Carrani fra la madre e donna Camilla, e indicava al Rosati il posto in mezzo alla moglie e alla signora Caruso, ponendosi a fianco Ubaldo, che rimaneva collocato così fra lui e la duchessa.

A don Pio se mancava la cultura seria,