Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/131


— 123 —

realmente «vecchio,» ma si applica tanto a coloro cui l’età ha conferito la saggezza, quanto ai maestri, ai magistrati ed ai preti.

Vi sono altre scuole in Egitto, dipendenti dalle moschee, ma l’istruzione che vi s’impartisce è molto meschina; infatti, vi sono pochi ragazzi che sappiano qualcosa più che leggere e scrivere, e poche ragazze che sappiano fare altro che ricamare.

Oltre alle scuole delle moschee ci sono quelle governative, che si suddividono in scuole militari, navali, mediche e altre di origine straniera, come quelle delle missioni. I piccoli egiziani imparano sempre due cose importantissime, cioè: il rispetto illimitato per i genitori e per le persone anziane; due cose che i bambini europei, con tutta la loro istruzione, sanno anche talora dimenticare.

Ma i nostri bambini sarebbero ben felici se la sorte permettesse loro di passare alcuni mesi in Egitto, non tanto per le bellezze speciali che possiede quel paese, quanto perchè sotto quel sole caldo crescono le palme, cariche di datteri; cresce la canna di zucchero ripiena del dolce liquido rossastro; cresce il banano, il pistacchio, e tutti i frutti gustosi o profumati, che formano la delizia dei piccoli ghiotti.

E di quei frutti gustosi non ne gode soltanto il bambino ricco, ma anche il povero fellah, perchè si vendono a modicissimo prezzo, in grandi canestre di vimini che il giorno servono di bottega ambulante ai venditori, i quali le posano sui marciapiedi delle vie e vi si accoccolano accanto, e di notte fanno da letto e da casa a una gran parte della popolazione delle città, che manca di quello e di questa.