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grani, e farine con respiro senza supporto; anzi ai poveri questa medesima granaglia fu generosamente donata.

Fece bensì ritorno nelle Valli li 21 Febbrajo il generale Deurignì colla sua brigata; ma recando la consolante notizia, che era stata segnata la pace il dì 9 a Luneville. Ciò che nei 19 articoli del trattato di pace evvi d’interessante per la nostra Istoria si è, che per base fu preso il trattato di Campo Formido; che all’articolo terzo fu stabilito, che l’Adige, dal sortire che fa dal Tirolo fino alle sue foci, serva di linea di frontiera; all’articolo quarto, che S. M. l’Imperatore e Re si obbliga di cedere al Duca di Modena in risarcimento dei Paesi, che questo Principe e suoi eredi avevano in Italia, la Brisgovia; all’articolo quinto, che S. A. il Gran Duca di Toscana rinunzia al Gran Ducato di Toscana, e alla parte dell’isola dell’Elba, che ne è dipendente "ma otterrà in Germania una piena, ed intera indennizzazione de’ suoi Stati italiani; all’articolo settimo, che in conformità dei principj formalmente stabiliti nel congresso di Rastadt, l’Impero sarà tenuto di dare ai Principi ereditarj, che si trovano spossessati sulla riva sinistra del Reno, un’indennizzazione, che sarà presa dal seno dell’Impero; negli articoli undici, e dodici viene nuovamente ristabilita la Repubblica Cisalpina secondo la base di Campo Formido; nel quartodecimo fu dichiarata libera la navigazione sull’Adige; e finalmente al decimonono fu convenuta l’evacuazione delle truppe francesi dagli Stati ereditarj dieci giorni dopo il cambio delle ratifiche, ed entro trenta giorni da quelli dell’Impero.

Secondo i dettagli pubblicati, colla cessione fatta ai francesi della riva sinistra del Reno veniva a perdere l’Impero Germanico mille e duecento miglia quadrate incirca, tre milioni e seicentornila abitanti, e la rendita ai rispettivi Stati di cinque milioni e settecentomila fiorini, se non è maggiore.

Fatti bruciare i dispendiosi casoni di Tonale e dalle Comunità spianati li fortini in Val di Sole, ai 4 di Marzo fece fardello il battaglione del generale Deurignì, e dalle Valli si partì per Tonale, e per Ponte di Legno passando al suo destino; ed ai 6 se ne andò anche il generale Deurignì. Il suo nome sarà sempre a noi memorabile, mentre ci portò prima la guerra, poi ritornato da Trento ci recò anche l’annunzio della pace. Ricercato prima della sua partenza delle perdite fatte dai francesi in Tonale, egli le ridusse a tredici in quattordici morti, e quaranta in cinquanta feriti. Ma secondo le osservazioni de’ villici di Vermiglio sopra i cadaveri scoperti in primavera nel coltivare le terre, la perdita in morti dovette essere maggiore, quando non si dica, che alcuni sieno morti di malattia, non uccisi in guerra. Era restato nelle Valli il tenente colonnello Pillet con trecento uomini del terzo battaglione dell’undecima mezza brigata leggera. Egli era quà giunto ai primi di Marzo per entrare in luogo del generale Deurignì nel comando di queste Valli, e divise le sue truppe in Cles, e ne’ suoi contorni: ma il dì 21 Marzo partì anch’ esso per Trento, e le Valli si ritrovarono affatto libere dai francesi, i quali nel loro soggiorno avrebbero potuto farci più male di quel che ci fecero, come lo provarono, e dovettero soffrire tanti altri paesi circonvicini.