Pagina:Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale (1805).djvu/92


77

erano venuti nuovamente a riconoscere il corpo di Tonale: ma vedendo, che non era il loro caso, e che nemmeno per Moltoz potevano da questa parte penetrare, ripiegarono verso le Giudicarie. In questo fatto non restarono che quattro feriti fra gli austriaci; e il dì 4 tutti li battaglioni e bersaglieri presero la strada di Trento: la sera del detto giorno rinfrescarono in Cles; indi proseguirono celeremente il loro viaggio. In questa ritirata per l’attenzione dell’uffizialità al buon ordine non nacque in queste Valli alcuno sconcerto. Giunti in Trento, restò in città il battaglione di Greth per coprire la ritirata, che si faceva per Bassano, e quivi nacque un fatto d’armi al ponte di San Lorenzo: ma incendiato il detto ponte, anch’essi di notte presero la strada di Pergine. La mattina dei 7 del detto mese entrarono i francesi in città, e vi giunse anche il generale in capo Macdonald collo stato maggiore, e tutta la sua colonna, computata a dodicimila uomini, ch’egli divise per il Trentino, i confini austriaci italiani, alla destra dell’Adige sino ad Andrian, dove qualche giorno soggiornarono de’ picchetti per guardare la destra del ponte di Terla, ed alla sinistra del detto Adige sino a Bronzolo verso Bolzano. Nelle nostre Valli l’invasione francese fu di gran timore, e di grave spesa; ma di niuna conseguenza. Vi venne per Tonale il generale di brigata Deurignì con novecento soldati, e quantità di tamburi. Dopo qualche giorno di dimora in Malè, la sera degli 8 arrivò in Cles, e la sua brigata fu divisa per il tratto di quà dalla Novella in compagnie. Dovevano essere mantenuti dai rispettivi distretti con una razione di carne di sedici oncie, ventiquattro oncie di pane, e mezzo boccale di vino quotidianamente. Il generale poi diminuì queste razioni, convinto con cortesia, e persuasioni dal Magistrato delle Valli: pochi erano i cavalli; mentre il capitano medesimo, se non oltrepassava li cinquant’anni, andava privo di destriero, e come gli altri soldati portava il suo fardello. Solamente sul principio in Val di Sole, in una o l’altra casa separata dai Villaggi, nacque qualche saccheggio: ma in generale il comandante fece osservare una esatta militar disciplina: non giravano per le case soldati, contenti dei loro quartieri: la notte la truppa non usciva: nè le chiese, nè li sacri ministri furono punto molestati, e nemmeno i privati, avendosi intesi pochissimi furti, e nessun insulto. Un generate, che entrato in un paese di conquista non lascia la briglia sciolta a’ suoi soldati, è sempre commendabile anche agli stessi nimici.

Il generale in capo Macdonald abitava nel castello di Trento, ove dovè essere mantenuto con fasto repubblicano a spese della Mensa vescovile: eresse egli un Consiglio superiore, di cui fu creato Preside il letterato Carl’Antonio Pilati di Tassullo: i consiglieri potevano nominarsi dai distretti, i quali dovettero pur presentare i deputati centrali, e tutti questi impiegati dipendevano dai cenni del generale in capo per provvedere l’armata, e per incassare le contribuzioni. A quest’effetto il generale pubblicò un ordine li 25 Nevoso, 14 Gennajo, stampato in tre linguaggi, francese, italiano, e tedesco, col quale impose a tutto il Tirolo meridionale una contribuzione di duecento sessantamila franchi, computato il franco a ca-