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brava nazione tirolese farà fronte con forze unite al superbo nemico con successo felice"

Innsbruck li 3 Giugno 1800.

Ferdinando Ernesto Conte di Bissingen Governatore, e Commissario Aulico plenipotenziario per la difesa del Paese.

Successe in seguito la strepitosa battaglia di Marengo, 1 che incominciò li 12 Giugno, e continuò per altri due consecutivi giorni tra il primo Console Bonaparte, e il maresciallo Melas colla peggio di questo, ed indi seguì un armistizio, in virtù del quale dovette cedersi ai francesi tutta l’Italia superiore, ed evacuarsi Genova, che pochi giorni prima di questa battaglia fatale aveva capitolato, e tutta l’armata austriaca ritirarsi al Mincio sul Mantovano. Stupiranno i posteri in leggere un così strano avvenimento, molto più, se verranno schiarite col tempo le circostanze, e le perdite delle due armate. Per conto de’ francesi essi gettarono ne’ contigui fiumi li cadaveri, e si sbrigarono alla meglio anche de’ feriti, come raccontavano alcuni loro uffiziali, che furono nell’azione. Secondo la loro voce fra morti e feriti di ambidue le parti combattenti cadettero sul campo trentamila soldati. Dopo questa vittoria Bonaparte nuovamente installata la sua Repubblica Cisalpina, ed assestati gli altri affari d’Italia, carico di allori fece ritorno a Parigi, ove fu accolto con quel fasto, che corrispondeva alle sue imprese, ed a’ suoi militari talenti.

Ratificato a Vienna l’armistizio, che la necessità aveva fatto conchiudere per l’armata d’Italia, prese questa una nuova posizione. Il quartier generale colla cassa di guerra, fu stabilito in Verona: una colonna sotto gli ordini del tenente maresciallo Barone di Wukassowich s’inoltrò verso Trento per allargarsi, e così coprire il Tirolo; una brigata fu spedita in Giudicarie sotto il comando del general maggiore Loudon; ed una in Val di Sole per guardare da questa parte nuovamente Tonale, e la Valle di Pejo, sotto gli ordini del generale maggior Stojanich. A formare questa brigata verso la fine di Giugno giunse il maggiore di Siegenfel innalzato al grado di tenente colonnello, come informato del posto, già nell’anno 1796 e seguenti da lui custodito. Arrivato questi col suo battaglione fu raggiunto pure per la via di Val Camonica dal battaglione di Greth, che nell’altra campagna era stato stazionato in Denno. Ma mancavano di tutto; onde

  1. Marengo picciolo villaggio in pianura con alberi, e cespugli sul Milanese, tra Alessandria e Tortona, situato sulla via regia tra il Tanaro, ove riceve il fiume Bormida, ed il fiume Scrivia, che bagna le mura di Tortona, il Po, e la stretta di Serravalle, che chiude la foce del Monte, e si apre nella pianura. Pretesero alcuni, che il comandante francese ad arte avesse tirato gli austriaci in questa posizione per impedire alla cavalleria austriaca, che era assai numerosa, il poter operare, sull’esempio di Agesilao, di cui Cornelio Nipote XVII. §. 3. racconta, come "lo Spartano vedendo, che i nemici erano superiori di cavalleria, non diè giammai loro luogo di averlo in campo aperto, e venne alle mani in quei luoghi, in nei quali potessero giuocar meglio le truppe a piedi."