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tro corpo passava in Italia per il Friuli. Le flotte turche, e russe salpavano il Mediterraneo; e l’ Inghilterra aveva promesso de’ forti sussidi all’ Imperatore, se continuava la guerra. Rispetto alle nostre Valli il maggiore di Siegenfeld rinforzato da un battaglione di Michele Wallis con cannoni, e da diverse compagnie d’ infanteria leggera, che prese il nome di esercitata, formata per altro dagl’ individui de’ corpi franchi della passata guerra, che non avevano cangiato costumi: come pure diverse compagnie di bersaglieri regolati sotto il colonnello de Luth, senza parlare delle compagnie de’ bersaglieri patriotti, si mosse dopo la metà di Marzo dalla Val di Non passando col suo stato maggiore in Val di Sole, ed indi in Tonale ad occupare li suoi favoriti casoni, rimanendo il quartier generale a Vermiglio.

Non istavano però i francesi colle mani alla cintola, che anzi a vista di tali preparativi radunate poderose armate in Italia, in Germania, e nei Grigioni minacciavano d’ invadere il Tirolo da due parti; e rinforzati nei Grigioni diedero a pensare al tenente maresciallo Bellegarde per la difesa di Venosta. La deputazione di difesa era già stata sotto li 12 Marzo convocata in Bolzano, si erano pubblicati gli opportuni ordini per l’ arruolamento de’ Circoli dell’ Enno, e dalla Provincia veniva per l’ avvenire pagato de’ nuovi capitali l’ interesse del cinque per cento, onde non mancasse danaro.

Infatti li 14 Marzo, principiarono nel Tirolo le ostilità verso Nauders, ove il generale San Julien, che comandava all’ Enno, dovette sostenere un forte attacco, che fu rinnovato il dì 15, ed essendo i difensori postati sopra i monti verso Martinsbruck, ebbero molto che fare per difendersi da una colonna francese forte, come si pubblicò, di cinquemila combattenti. Furono da Innsbruck subito spediti de’ rinfreschi tanto per la truppa regolata, che per i bersaglieri, e quì non andò malamente l’ affare per gli austriaci. Ma non così passò la vicenda nella Venosta col corpo del Loudon, di cui abbiamo relazione da un ufficiale, che fu presente alle azioni. Una colonna francese composta di circa cinquemila uomini senza cannoni partita da Santa Maria nei Grigioni, per nevi e ghiacci li 25 Marzo alle ore due della mezza notte per la Valle di Taufers sotto il picciolo torrente Rum, che a Glurns si perde nell’ Adige, penetrò nella Venosta, ed assaliti sei battaglioni austriaci ivi trincerati li fece prigioni di guerra con 17 cannoni, e 3 obizzi: restarono feriti de’ bersaglieri tirolesi, ed altri prigionieri, tra i quali il Conte Hendel capitano di una compagnia: con difficoltà salvossi il generale Loudon, che ajutato da’ bersaglieri per la Valle Lang-Taufers pervenne nella Valle superiore dell’ Enno, ed indi si restituì al corpo imperiale sotto gli ordini del generale Bellegarde. Dopo questo improvviso assalto si divisero li francesi: gli uni piegarono verso la cittadella di Glurns, e gli altri valicato l’ Adige penetrarono sino a Mals borgo della Valle, avanzandosi sino al villaggio di Tartsch. Furono bensì ritardati dal fuoco di sessanta e più dragoni, e dalle compagnie, e dalla massa tirolese, che resistettero sino al mezzogiorno: ma inferiori di forze convenne lor cedere, e ritirarsi. I francesi in seguito entrarono in Glurns, e Mals,