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dì 23 alle ore sette di mattina giunse in Bolzano l’ ajutante del generale, alle ore 10 vi capitò il generale con molta uffizialità sotto la scorta di 100 dragoni, ed in seguito arrivò la truppa, che sulla piazza prese posto, e pranzò lautamente: indi ai 24 Marzo continuò la sua marcia per Bressanone senza ritrovare ostacolo alla Chiusa,1 lasciati 700 uomini per guardare il corpo del generale Loudon, e per inoltrarsi, se fosse stato possibile, fino a Merano. In Trento era rimasta poca truppa: e ritiratosi all’ ingresso de’ francesi il Consiglio amministrativo messo dall’ Imperatore, ci stava il nuovo Consiglio da questi installato.

Tra questi ostili timori nelle nostre Valli il dì 26 Marzo giunsero ottanta francesi per fare delle requisizioni. In castel Thunn levarono dodici cannoni piccioli ivi rimasti, armi vecchie, e nuove, 40 capi di bestiame grosso, alcune orne di vino, e di acquavite, con altri commestibili, avendosi calcolato il danno di quel castello ascendere a quattromila fiorini, non compresi gli altri danni da quella cospicua famiglia sofferti sul Trentino, e nel tratto Attesino. Nel medesimo giorno altri cinquanta francesi entrarono in Spor maggiore per esigere quanto mai si potesse avere per le sussistenze. Pensava intanto il magistrato delle Valli a poter in qualche maniera raddolcire l’ animo de’ francesi scegliendo una deputazione di soggetti adattati alle circostanze per riceverli.

Questi in fatti radunati in Cles si partirono per Mezzolombardo a complimentare il generale Chavalier, che colà si ritrovava. Egli sulla responsabilità de’ deputati spediti, con suo figlio, un ajutante, 108 uomini a piedi, con tre cavalli, due dragoni, e due tamburi senza bagaglio li 27 Marzo si pose in cammino verso Cles, avendo la sera pernottato in Denno, e li 28 alle ore quattro pomeridiane tutta questa comitiva pervenne in Cles, smontò sulla piazza incontrata dal sindaco, e si pubblicò l’ editto di libertà, e dell’ eguaglianza francese. Il generale coll’ uffizialità prese albergo in casa del sig. Lorenzo dal Lago, e la truppa fu alloggiata nella casa del comune, destinata all’ uso delle scuole normali. Esso tenne buon ordine, e la notte fece girare le pattuglie, e la mattina delli 29 senza fare alcuna esazione s’ incamminò verso Tajo prendendo il pranzo in castel Brughiero, raggiunse in Tajo la sua truppa, e proseguì il viaggio per Mezzotedesco.2 Erasi trattenuto il figlio del generale coll’ ajutante, e la sera medesima si restituirono in Cles con animo di fermarsi qualche giorno, e scandagliar il paese: ma la notte sparsasi la voce, che vi potessero essere nelle Valli de’ bersaglieri nascosti, fatte forti minaccie si pose ancora nella notte in viaggio, e scortato per vie indirette raggiunse felicemente il generale suo padre

  1. Non aveva l’imperial regia Corte sparmiato spese, mentre contribuiva per la comune difesa ogni mese quarantamila fiorini, e non si potè comprendere, come negli angusti passi da Bolzano alla Chiusa non sia stata frapposta resistenza. Per altro i francesi rispettavano gli alberi fruttiferi, e le viti.
  2. Il generale Chavalier era allora nell’ età di anni cinquanta: e si seppe, che nel seguente Giugno morì vicino a Trieste.