Pagina:Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale (1805).djvu/65


Da che si seppe, che li francesi il dì 5 Settembre erano entrati in Trento, si pensò subito ad una precipitosa ritirata del corpo di Tonale, che seguì il giorno 6, e continuò tutta la notte instradati per Merano, e per Venosta se occorresse, lasciando queste Valli nella confusione, e nel timore. Questa spedizione di Tonale fu calcolata per parte della Provincia a sessantacinque mila fiorini, non compresi li carriaggi, e le spese dell’imperial regio erario. Il quartier generale, che stava già da qualche settimana in Cles, si era pure ritirato. Egli era composto del generale maggiore barone Alessandro di Loudon, figlio di un fratello del defunto famoso maresciallo di questo cognome, del colonnello Döller dragoni raggiunti, del capitano di cavalleria Kelbel, del capitano Mor, e dell’ajutante Scharnaich.

Questa ritirata dalle Valli non cagionò per altro alcuna invasione nemica. Si formò un corpo di riserva in Revò: il dì 7 Settembre arrivò il primotenente di artiglieria Henatsch, ed il tenente colonnello Welhom era giunto da Ponte di Legno con quattro compagnie del reggimento Devins nel medesimo giorno: ed in seguito ritornarono da Merano, e da altri luoghi circonvicini li bersaglieri, e le truppe. La cassa provinciale si trattenne in Arsio. Da Tonale veniva una quantità di raggiunti, privi di vestiti, che erano fuggiti dalle mani de’ francesi, partivano per Bolzano, ove era il deposito, e poi venivano spediti ai rispettivi reggimenti. Se il calcolo del daziale di Vermiglio non è alterato, il numero di questi giunse ad alcune migliaja. Si aumentava intanto il numero de’ bersaglieri, e li venti Settembre se ne contarono diciassette compagnie esistenti ne’ diversi villaggi, la cui giornaliera spesa fu calcolata a fiorini 1300. Il dì 26 nove cannoni furono condotti a Cles, e fu munita la Valle Tresenica: sfilarono i miliziotti per Malè, e il primo di Ottobre arrivarono li bersaglieri di Oberintal, di Nauders, e Lagunt, susseguentemente di Lana, Gargezon, e Tirolo, e 200 soldati del reggimento Mitrowski, seguiti da altrettanti raggiunti del medesimo. A’ 16 Ottobre il conte Kuen fu nominato comandante de’ bersaglieri nella Valle di Sole; e ai 20 il capitano Gilli con due compagnie partì per Dimaro. Fu proibita l’estrazione de’ viveri di qualunque sorta; e per aumentare l’artiglieria già il dì 4 erano stati levati da Castel Thunn i dodici migliori cannoni di otto oncie di calibro, e mortari per il tiro di 900 passi militari. Non è ragionevole il pretendere, che tanti bersaglieri abbiano osservata la dovuta disciplina; onde i disordini arrivarono a segno, che il governo militare dovette reprimerli con rigorosi editti.

Venne il tempo della marcia, e il dì 27 le compagnie patriottiche sotto il capitano Goldeg di Bolzano partirono per il castello di Konigsberg, li Venostini per Val di Sole, e le altre compagnie sfilarono tutte per Denno, e Spor maggiore; e la sera de’ 31 la cassa provinciale, e lo stato maggiore de’ bersaglieri da Arsio si portò a Cles. Il primo Novembre si passò alla rassegna generale, e si contarono diciassette cannoni di diverso calibro. I posti avanzati s’ inoltrarono sino a Fai, fu ordinata la marcia per Molveno, e la sera da due parti lo stesso stato maggiore militare, e la cassa di guerra tutto si mise in marcia, avendosi saputo, che li francesi tentava-